È possibile dimostrare l’ipotesi della simulazione?

È possibile dimostrare l'ipotesi della simulazione?

La proposta di rilevamento della griglia UHECR

La Luna piena composta da blocchi Lego grigi, bianchi e neri (Fonte: DreamShaper v7 Leonardo.ai)

Nel 2003, il filosofo Nick Bostrom ha ipotizzato che viviamo in una simulazione informatica gestita dai nostri discendenti avanzati, possibilmente post-umani [1][2]. Oggi molti scienziati e grandi pensatori, tra cui Neil DeGrasse Tyson ed Elon Musk, ritengono che ci sia una buona possibilità che questa ipotesi della simulazione sia vera [3]. Spiegherebbe certamente perché la matematica descrive così elegantemente la natura, perché gli osservatori sembrano influenzare gli eventi quantistici e perché sembriamo essere soli nell’universo.

Ancora più strano, potresti essere l’unica cosa reale in questa simulazione. Forse sei un cervello in un recipiente, immerso in una simulazione storica. Per efficienza computazionale, questa simulazione potrebbe rappresentare solo le cose con cui stai interagendo attualmente. Quando entri e chiudi la porta, il mondo esterno potrebbe spegnersi come una luce del frigorifero, senza che tu te ne accorga.

Gli scienziati prendono seriamente questa ipotesi della simulazione, organizzando dibattiti e pubblicando articoli su come potremmo ideare alcuni test per provarla. In questo articolo, esamineremo un test proposto dai fisici Silas R. Beane, Zohreh Davoudi e Martin J. Savage. Lo scopo è rilevare la griglia di base su cui è costruito il nostro modello di simulazione [4].

La vita, l’universo e lo stagno di Yertle

Prima di esaminare questa proposta, penso che la apprezzerai di più se dedichiamo un breve periodo di tempo all’indagine di un modello informatico molto semplice di una tartaruga nel suo stagno. Nonostante la sua semplicità, questo modello può fornire profonde intuizioni sulla natura della nostra esistenza.

Nel caso ti stessi chiedendo, è già possibile simulare la realtà. I fisici hanno utilizzato i supercomputer più potenti del mondo per raggiungere questo obiettivo, simulando il comportamento delle particelle subatomiche su una scala di qualche femtometro (10^−15 m). Sebbene questa simulazione rappresenti solo una piccola parte del cosmo, è indistinguibile da ciò che comprendiamo come realtà [5].

Non preoccuparti, non avrai bisogno di un supercomputer o di una laurea in fisica per capire questo esperimento. È basato sul modulo integrato turtle del linguaggio di programmazione Python, un programma di disegno progettato per bambini (puoi trovare il codice sorgente per questo articolo in questo repository GitHub).